Il messaggio di Pasqua del Vescovo Antonio De Luca
— 21/04/2019
Come da tradizione, in occasione della Pasqua, proponiamo per i nostri lettori il messaggio di auguri del Vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro, Mons. Antonio De Luca.
I racconti di Pasqua che ascoltiamo dai Vangeli, contengono queste due negazioni per riaffermare una grande verità: «Egli è vivo per sempre e vi procede»; sì, il Risorto ci anticipa nella vita, nell’amore, nel perdono, nei sogni e nella pienezza della vita!
Ai cuori affranti e smarriti delle donne e dei discepoli che si recano al sepolcro per comporre il cadavere di Gesù, l’annunzio nuovo e sconcertante della risurrezione. Una Pasqua nuova ed eterna. Egli vive e ci precede. Il nostro Dio è un Dio dei vivi. Egli è sempre colui che fa il primo passo. Ci ama nonostante tutto e amandoci ci rende buoni!
La Pasqua cristiana è un annuncio di speranza. E' un monito a non indugiare sui sentieri contorti e miopi dei calcoli, delle paure e delle barriere. Neanche quella tra vita e morte è ormai insormontabile.
La Pasqua cristiana ci indirizza verso impegni inediti, per un recupero di civile convivenza, per l’abbattimento di ingiustificate distinzioni ed allarga la logica dell’inclusione e del rispetto. Non si tratta di una pia commemorazione, ma di un valore centrale della fede cristiana che proprio per la sua naturale ricaduta sociale, relazionale, politica economica ed ambientale può e deve coinvolgere tutti gli uomini di buona volontà. Il presupposto per tutti non può che essere il rispetto della persona, della sua dignità, e la ricerca sincera della giustizia e della pace. È anche giunto il tempo di lavorare per un’etica globale, condivisa e cercata, indipendentemente dalle fedi religiose e dalle connotazioni politiche. Là dove c’è una persona che soffre c’è bisogno di Redenzione.
In questa Pasqua vogliamo rivivere con rinnovato vigore ed impegno la radice cristiana del nostro essere protagonisti di una cittadinanza attiva. Ricomporre gli odi, ricucire gli strappi, denunciare le assurde discriminazioni. Finché questa mortale miscela sarà ostentata e contrabbandata come sicurezza, il senso vero della Pasqua è reso opaco. La fede cristiana constata che le frontiere della storia di sempre sono cosparse di inutili croci e di tanti crocifissi vittime dell’indifferenza, dell’odio e del silenzio complice anche di tanti apparati che dovrebbero garantire giustizia ed eguaglianza.
A Pasqua vogliamo che le frontiere diventino orizzonti di vita nuova e di terra nuova. Non più ricerche di tombe vuote, non più mari, deserti, strade, condomini e ghetti che ingoiano la vita e oltraggiano la speranza. Cercare il Risorto nei simulacri dell’ideologia e della falsa potenza, significa cercarlo nella direzione sbagliata.
A Pasqua risorge ogni uomo, tutto l’uomo e tutti gli uomini, solo così l’alba del nuovo giorno irrorerà di splendore il nostro destino.
+ p. Antonio de Luca
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